Il nuovo Istituto Comprensivo

Alunni, genitori e personale della scuola

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Personale scolastico

Docente

Dal giorno 1 settembre 2025 è nato l’Istituto Comprensivo “Teresa di Calcutta-Raffaello Sanzio” di Tremestieri Etneo. Questa grande sfida che riunisce una forte comunità scolastica radicata nel territorio e che comprende tutti i gradi scolastici, dall’Infanzia alla Primaria e alla Secondaria di 1° grado, offre a tutti noi l’opportunità di crescere insieme agli alunni e alle loro famiglie. Sappiamo, certamente, che il lavoro che ci attende non sarà di facile svolgimento ma dimostreremo tutti insieme quanto sia fondamentale lo sviluppo educativo e didattico dei bambini e dei ragazzi che frequenteranno il  nostro Istituto. Formeremo nuovi cittadini e per farlo occorre promuovere tra gli studenti la cultura del rispetto verso l’altro e i valori di solidarietà. La scuola deve essere pensata, sin da quella dell’Infanzia, come primo luogo di integrazione e inclusione. Nel momento in cui si assegna alla scuola il compito di favorire la socializzazione e la crescita dell’individuo come parte di una comunità nessuno di noi  perderà l’occasione di dedicare tutte le proprie forze al raggiungimento di questi obiettivi primari. Riportiamo sotto alcune citazioni dal discorso del Presidente della Repubblica in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico 2025/2026.

“La scuola, per definizione, è luogo dell’apertura, dell’inclusione, della scoperta.

È il luogo dell’apprendimento del metodo scientifico e di ricerca che permette di promuovere il progresso.

È il luogo ove si valorizzano i talenti di ciascuno, nella diversità con cui si esprimono.

È il luogo in cui deve prevalere il rispetto della personalità di ciascuno. In cui deve regnare la consapevolezza che la diversità, la pluralità anche delle opinioni, sono una ricchezza di libertà da difendere. Una libertà conquistata a caro prezzo nel nostro Paese.

Le scuole, in ogni parte del mondo, sono segno di speranza, non aree di esercizio di sopraffazione, di violenza.

La scuola deve essere il luogo in cui ogni forma di violenza viene bandita.

Gli insegnanti fanno molto, talvolta in condizioni difficili, per capire e sottrarre i ragazzi da gorghi pericolosi.

Gli insegnanti e i dirigenti scolastici devono esserne consapevoli ma non vanno lasciati soli dalle istituzioni e dalla società”.